“Jacurso da Vivere e Imparare”
Un progetto di turismo sostenibile
“Quando l’identità di un luogo è rivelata e non è più un mistero,la gente accorre come
in pellegrinaggio per salvare ciò che rimane inafferrabile”
Jacurso è un paese di circa 600 abitanti, situato in Italia meridionale, in Calabria; si trova in collina (circa 450 m. slm), in posizione centrale all’Istimo di Marcellinara, la striscia di terra che divide il Mar Tirreno dal Mar Jonio. Il progetto “Jacurso da Vivere e Imparare” nasce dall’esigenza di voler conservare e preservare l’identità locale attraverso antiche tradizioni orali e gli stili di vita tradizionali e facendoli “vivere” come esperienza ai turisti.
Storicamente il tempo era scandito dal calendario agricolo: c’era spazio per la preparazione della terra, per la semina ed infine per la raccolta dei frutti da essa offerti. La vita quotidiana era organizzata in base alla stagionalità dei prodotti ricavati dal lavoro contadino. Si celebravano festività in suo onore e semplici rituali ringraziavano la fertilità della Madre Terra.
Successivamente il calendario agricolo si fuse con quello liturgico, e da allora la nostra società fa coincidere, in maniera naturale ed armonica, il suo tempo con il passare dei giorni e delle stagioni. Forte però resta il suo contatto con la natura ed il ciclo solare; spesso l’essere umano ne è influenzato ed inconsciamente avvengono in lui cambi e adattamenti all’ambiente circostante. Nella società attuale il tempo è in stretta relazione con il denaro, non è facile accorgersi di questi mutamenti.
Tuttavia oggi sempre più l’individuo “ricerca” una vicinanza con questo suo legame ancestrale, si avvicina alla tranquillità del verde dei boschi, riscopre antichi sapori e si concentra sulla scoperta della propria spiritualità interiore.
L’idea iniziale del Progetto “Jacurso da vivere e imparare nasce dall’importanza di “registrare” e così salvaguardare alcuni aspetti dello stile di vita e conoscenza tradizionale del Paese utilizzando il turismo come mezzo per riscattare questo patrimonio culturale intangibile. Oggi si presenta il rischio di non riuscire a trasferire questo importante patrimonio culturale alle future generazioni. La filosofia di base del progetto, ed è proprio per questo che parliamo di sostenibilità, si fonda sul riutilizzo delle cose presenti, la emersione e valorizzazione delle “antiche” conoscenze, la sobrietà dello stile di vita tradizionale. Il progetto si propone di far emergere e valorizzare tale conoscenza attraverso alcune esperienze e attività proposte ai turisti: laboratori sui saperi locali (come ad esempio il telaio tradizionale), escursioni e visite guidate alla scoperta del territorio, interazione con la comunità locale, corsi di lingua italiana, percorsi accompagnati da un antropologo.
La metodologia partecipativa è alla base del progetto: si organizzano riunioni settimanali che vedono protagonista la comunità locale; al suo interno si prendono le decisioni per lo sviluppo e la gestione del progetto. Le tecniche utilizzate sono quelle fornite dalla ricerca antropologica, ad esempio la storia di vita e l’osservazione partecipante.
Il progetto, partito a novembre 2013, è operativo da 15 mesi. Considerando l’opportunità di mettere in contatto la comunità locale, un territorio isolato e quasi spopolato, con dei turisti responsabili, che amano il viaggio e la scoperta di valori essenziali quali il ritmo naturale della vita quotidiana, il progetto ha iniziato a raggiungere l’obiettivo; in particolare ha determinato la grande possibilità di poter trasferire antiche conoscenze altrimenti perdute. Si è registrato una forte affluenza di turisti durante la stagione estiva (circa 200 pernottamenti per 20 posti letto). La permanenza media è stata di 3 notti con punte fino a quindici notti.
Il principale strumento di marketing è il passa-parola e l’utilizzo di alcuni social network, piattaforme web e web booking (facebook, trip-advisor, booking.com, airbnb.com) cercando di attrarre il target di riferimento con una comunicazione responsabile.
Prime lezioni apprese: se qualche “forestiero” visita e apprezza la tua zona, trova confortevole la tua casa, si appassiona ascoltanodo le storie, vive il ritmo tranquillo del paese allora si riafferma la propria identità culturale, si valorizza e riattiva un patrimonio immateriale nascosto. Il turismo sostenibile è il miglior mezzo per creare, e far rinascere una comunità, logorata da una forte migrazione, abbandonata dalle istituzioni e rigenerata dalla gente attraverso la gente.
Seguendo dunque, il ritmo della natura, il progetto invita tutte le persone a rallentare un po’ e ad immergersi nel tranquillo ambiente che si vive e si impara a Jacurso.
20 Marzo 2015, Rosamaria Limardi e Marcello Notarianni
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