LA COSTA DEGLI DEI E I SUOI MUSEI #jacursodavivereimparare

Con le sue magnifiche spiagge, che vanno da Pizzo Calabro a Nicotera, l’intero tratto del Mar Tirreno meridionale che comprende tutta la provincia di Vibo Valentia, è conosciuta al mondo come l’incredibile Costa degli Dei. Le sue rocce frastagliate, le sue sabbie bianche e spettacolari panorami caratterizzano questo angolo di paradiso calabrese. Al suo interno, la fa da padrona la splendida località turistica di Tropea che, rinomata per le sue favolose bellezze paesaggistiche è nominata la “Perla del Tirreno”. Dalla quale si possono osservare tutte e sette le Isole Eolie. C’è un periodo, in estate, dove il sole sembra tramontare proprio all’interno del cratere del vulcano Stromboli… creando così dei momenti unici e suggestivi. Ma la mitica Costa degli Dei, non è solo spiaggia e mare, anzi offre un ricco patrimonio storico-culturale nei suoi centri dislocati tra la marina e l’entroterra. Come ad esempio, il capoluogo di provincia Vibo Valentia che, con il suo stile architettonico neoclassico rappresenta il comune più popoloso della costa. Pieno di attrazioni turistiche, che spaziano dai siti archeologici, all’architettura religiosa e ai parchi urbani, per non parlare delle numerose aree naturali protette presenti all’interno della provincia. Ma oggi qui vogliamo segnalare, in particolare il Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia. Intitolato al conte Vito Capialbi (1790-1853), istituito nel 1969 ha sede nel Castello Normanno-Svevo che è la struttura più antica della città, risalente all’epoca di Federico II. Le collezioni esposte all’interno del museo raccontano la storia e l’archeologia del territorio, dalla preistoria, passando per l’epoca greco-romana, finendo al medioevo. Quello che richiama maggiormente l’attenzione è la collezione privata del conte Capialbi, di un ricco monetiere, che è divenuto il riferimento numismatico più importante della Calabria. Dal mare ai monti, in pochi chilometri, per trascorrere un’esperienza unica nel suo genere, queste sono le prospettive di una vacanza da sogno nella Costa degli Dei.

La primavera è nell’aria con #jacursodavivereimparare

Il ciclo naturale delle stagioni, prosegue lento il suo cammino, si manifesta a noi nel suo semplice splendore. Ogni anno, da secoli e secoli la natura è sempre lì saggia ed orgogliosa di sostenere la nostra frenetica vita. La sua armonia e la dolce frequenza da lei trasmessa ci rende più calmi e sereni. Ritornare a sintonizzarci con essa è la risposta esatta che tutti stiamo cercando!!! RITROVARE MADRE NATURA

Il progresso tecnologico, il trasferimento dalla campagna alla città, l’allontanamento dal mondo contadino ha  determinato uno svuotamento dei valori tradizionali su cui si basava un sistema consolidato di solidarietà sociale. Lo sviluppo del settore terziario, l’attenzione rivolta sempre più verso aspetti soprattutto economici, il distacco dagli usi e costumi, dalle tradizioni e dalle buone abitudini ha generato un grande vuoto in tutte le generazioni. Oggi questa condizione di disagio, si nota particolarmente nei contesti scolastici, sociali e sanitari.

Nel passato l’agricoltura rappresentava il principale settore di occupazione e di produzione, la famiglia contadina conteneva al suo interno tutti i ruoli ben definiti per i suoi membri, quest’organizzazione sociale offriva loro protezione e riconosceva a tutti gli stessi diritti. Per fortuna, negli ultimi anni, si è assistito ad un ritorno di attenzione in questa direzione, nella quale l’agricoltura ha nuovamente riacquistato il suo antico significato.

Si parla di agricoltura sociale, intesa come una tradizione innovativa che è in grado di reinterpretare antiche pratiche in una lettura attuale. L’importanza di riprendere questi concetti verte anche verso una grande responsabilità ambientale, che vede l’agricoltura protagonista di questa salvaguardia. Riferita principalmente al sistema alimentare, alla coesione sociale e ai servizi alla persona, alle relazioni tra individui e al consolidamento della comunità.

Quest’avvicinamento alla natura, e l’idea che sia fondamentale nel processo educativo ha preso dunque piede. Molti dei sistemi formativi si incentrano sullo stare all’aria aperta, sul rapporto tra il gruppo e l’ambiente, capace di sviluppare l’osservazione di quello che li circonda. Essendo legati all’isolamento, i bambini in questa vita molto artificiale costruita nelle città il contatto con la natura consente di liberarli da queste costrizioni. È stato verificato che allevare gli animali, partecipare ai lavori agricoli, conoscere la cultura delle piante contribuisce allo sviluppo fisico e spirituale. Possiamo concludere affermando che le aziende agricole, chiamate a condurre un’agricoltura multifunzionale, hanno oggi la possibilità di contribuire a pieno a questo virtuoso processo educativo. Del quale, tutta la società e in particolare l’ambiente potrà beneficiare dei suoi effetti positivi.